TEST DEL RESPIRO

Test del respiro

Che cos’è il breath test?

 

Il Breath test o “test del respiro”, è un esame diagnostico non invasivo che si effettua soffiando su un tubicino per valutare l’intolleranza a diversi tipi di sostanze, il tempo di transito intestinale ed una eventuale colonizzazione anomala del nostro intestino da parte di alcuni batteri.

 

I breath test vengono prescritti dal medico in presenza di sintomi riconducibili a un’intolleranza o ad un malassorbimento di zuccheri normalmente assorbibili, come lattosio, sorbitolo, fruttosio o glucosio, o non assorbibili come il lattulosio e lo xilosio.

 

Norme di preparazione

 

  • Presentarsi a digiuno da almeno 8 orerispetto all’orario dell’esame;
  • evitare di fumare nelle ore precedenti il test;
  • non assumere terapie antibiotiche da almeno 15 giorni;
  • la sera prima dell’esame si consiglia di consumare una cena a base di riso, carne, pesce ed acqua; evitare qualsiasi salume, insaccato, burro o margarina.

 

Breath test urea

 

L’esecuzione efficace di questo esame richiede queste poche raccomandazioni.

 

La sera prima del test si consiglia di consumare un pasto leggero.

 

Il giorno dell’esame è necessario essere a digiuno da almeno 8 ore ed evitare di fumare.

 

Per non influenzare i risultati del Test per l’Helicobacter pylori è necessario aver terminato da almeno 4 settimane l’assunzione di:

 

– farmaci antibiotici

– inibitori della secrezione acida

 

E da almeno 4-5 giorni l’uso di antiacidi:

 

– Acido alginico (Gaviscon)

– Alluminio idrossido e magnesio idrossido (Maalox)

– Magaldrato (Riopan).

 

Non vi è ragione di ritenere che l’esecuzione del test possa essere dannosa durante la gravidanza e l’allattamento.

 

Breath test al lattosio

 

l lattosio, zucchero caratteristico del latte e dei latticini, è un disaccaride composto dall’unione dei due monosaccaridi: glucosio e galattosio. Affinché il lattosio possa essere assorbito dai villi intestinali, tale legame dev’essere necessariamente scisso, liberando i due monosaccaridi che vengono poi assorbiti a livello digiuno-ileale (tratti intermedi e finali dell’intestino tenue). Artefice di tale evento è l’enzima lattasi, predisposto appunto alla digestione del lattosio. Purtroppo, una buona fetta della popolazione italiana (30-40% circa) presenta quantità molto basse di lattasi nel proprio intestino; di conseguenza il lattosio non viene digerito e prosegue il proprio transito intestinale senza essere assorbito.

Una volta che il lattosio non assorbito raggiunge il colon, la flora microbica locale lo fermenta con produzione di gas (idrogeno, metano, ed anidride carbonica), dando origine ai tipici fenomeni dell’intolleranza al lattosio (meteorismo, flatulenza, nausea e dolori crampiformi).Parte di questi gas viene riassorbita dalla mucosa del colon, quindi trasportata dal sangue venoso sino agli alveoli polmonari ed eliminata con la respirazione; ecco quindi che rilevando la quantità di idrogeno nell’aria espirata dal paziente è possibile diagnosticare l’intolleranza al lattosio.

 

Breath test al glucosio

 

Il Breath Test al Glucosio misura proprio la quantità di idrogeno che viene espirata prima e dopo la somministrazione di glucosio.

Normalmente l’intestino tenue possiede una flora batterica molto scarsa, quindi non in grado di fermentare alcun zucchero.

In certe condizioni però (ansa cieca dopo chirurgia intestinale, diverticoli digiunali, ristagno al di sopra di stenosi flogistiche, cicatriziali o neoplastiche, IBD, IBS) si ha un incremento della flora batterica in alcuni tratti del tenue tale da fermentare i carboidrati della dieta a tali livelli, provocando nausea, borborigmi, meteorismo, dolori colico-addominali, perdita di peso, astenia, diarrea.

La sovracrescita batterica del piccolo intestino si manifesta anche in una condizione non propriamente patologica, rappresentata dall’assunzione cronica di potenti antisecretivi gastrici come l’Omeprazolo; in questo caso la contaminazione batterica non si associa né al malassorbimento di grassi né a quello di carboidrati.

 

Possono essere sottoposti a questo test sia bambini che donne in gravidanza.

 

Breath test al fruttosio

 

Questo test è indicato per evidenziare una difficoltà nel digerire il fruttosio, monosaccaride semplice presente in molta frutta e verdura. Quando il sistema digerente non riesce ad assorbire questo zucchero prima di raggiungere l’intestino crasso, possono verificarsi diversi sintomi quali gonfiore, nausea, dolore addominale, diarrea e flatulenza.

 

Durante l’esecuzione del test il paziente soffia in una apposita sacca. L’espirato viene prima prelevato a digiuno, successivamente viene somministrata una dose standard di fruttosio. In seguito l’espirato sarà raccolto ogni 30 minuti per un totale di 4 ore.

 

Analizzando i campioni prelevati è possibile stabilire se vi è o meno una intolleranza al fruttosio

 

 

PREPARAZIONE AL BREATH TEST (LATTOSIO/LATTULOSIO/GLUCOSIO/FRUTTOSIO)

 

Il test va eseguito a digiuno

7 gg prima non assumere farmaci a base antibiotica, fermenti lattici e lassativi.

Nei giorni precedente l’esame non eseguire colonscopia o esami che alterino la composizione dei gas colici.

Assicurarsi che non ci sia in corso diarrea importante.

Alimentazione da seguire il giorno prima dell’esame:

Colazione: una tazza di thè

Pranzo: un piatto di riso bollito condito con poco olio.

Cena: una bistecca o un pesce lesso con insalata.

Dalle ore 21 del giorno precedente si DEVE osservare digiuno completo, bere liberamente solo acqua.

Dalle ore 7.00 del giorno dell’esame il paziente DEVE:

lavarsi i denti,eseguire degli sciacqui del cavo orale con collutorio,bere due bicchieri d’acqua ,restare a digiuno,non fumare,non svolgere attività fisica

 

Breath test al lattulosio

 

Il Breath Test al lattulosio è un esame semplice, non invasivo che è molto utile in ambito gastroenterologico poiché permette di riconoscere alterazioni del sistema gastroenterico quali: contaminazioni batteriche, malassorbimento intestinale e alterazioni del transito intestinale che possono manifestarsi con disturbi gastrointestinali come flautolenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali.

 

In particolare, con questo tipo di breath test, è possibile individuare sia la presenza di sovracrescita batterica sia alterazioni del tempo di transito oro cecale (OCTT), che è la misura indiretta della funzionalità del tubo gastroenterico.

 

Breath test allo xilosio

 

Lo xilosio (d-xilosio) è uno zucchero semplice. L’organismo di solito lo assorbe facilmente.

Questo test determina quanto bene qualcuno assorbe lo xilosio.

Il corpo digerisce gli alimenti in tre fasi: prima proteine, grassi e carboidrati vengono scomposti nello stomaco da acidi ed enzimi e poi nell’intestino tenue da enzimi pancreatici e bile dal fegato.

I nutrienti vengono quindi assorbiti (principalmente nell’intestino tenue) e infine trasportati in tutto il corpo e utilizzati o immagazzinati.

Se non sono disponibili abbastanza enzimi biliari o pancreatici, i carboidrati e altri alimenti non possono essere digeriti correttamente.

Se una condizione impedisce all’intestino di assorbire i nutrienti, questi vengono persi per escrezione nelle feci.

In entrambi i casi, ossia digestione o assorbimento impropri, la persona colpita può manifestare sintomi associati al malassorbimento e, nei casi più gravi, sintomi di malnutrizione e carenza vitaminica.

 

Breath test Xilosio preparazione

È necessario digiunare 8 ore.

Inoltre bisogna evitare cibi ricchi di pentoso, come ad esempio marmellate, frutta e dolci, nelle 24 ore prima del test.

 

Risultati del Breath Test Xilosio

Il Breath Test allo Xilosio è positivo se la quantità di 14CO2 raccolta in 30 minuti supera lo 0,00013% della dose somministrata.

Nei pazienti con svuotamento gastrico ritardato può però essere necessario un periodo di raccolta più lungo.

Lo xilosio, uno zucchero semplice a 5 atomi di carbonio, viene utilizzato in un test di screening per l’enteropatia.

Infatti, il suo malassorbimento indica una carenza della capacità del trasporto intestinale. Potenzialmente dovuta a danno della mucosa.

Se lo xilosio non viene assorbito, si sposta nel colon e la produzione di H2 e/o CH4 potrebbe segnalarne il malassorbimento.

 

I sintomi del malassorbimento dello Xilosio

Pazienti che dimostrano un malassorbimento dello xilosio mostrano i seguenti sintomi:

  • diarrea cronica
    • perdita di peso e debolezza
    • malnutrizione

Un assorbimento anomalo di xilosio può indicare anche:

  • celiachia
    • morbo di Crohn
    • giardia lamblia
    • ostruzione linfatica
    • enteropatia da radiazioni
    • gastroenterite virale
    • SIBO

 

Breath test al sorbitolo

 

Che cos’è

L’H2 BREATH TEST AL SORBITOLO è un breath test funzionale nel quale il paziente assume una dose prestabilita di sorbitolo, e poi si analizza nell’aria espirata, ad intervalli regolari, la presenza di idrogeno.

L’aumento di idrogeno nel respiro dipende dalla fermentazione del sorbitolo da parte della flora batterica.

 

A cosa serve

Questo test è utile per valutare eventuali sindromi da malassorbimento, come quella che si verifica nella celiachia.

Il sorbitolo è uno zucchero semplice che non necessita di digestione per essere assorbito, e viene assorbito per diffusione in rapporto alla dose assunta.

In presenza di malassorbimento conseguente ad alterazioni della mucosa intestinale, il sorbitolo viene assorbito con maggiore difficoltà determinando un aumento dei gas come idrogeno, metano ed anidride carbonica a livello del colon.

 

A chi serve

Serve in particolare a valutare la presenza di SINDROMI DA MALASSORBIMENTO come quella presente nel morbo celiaco.

Nei pazienti celiaci in dieta non corretta si osserva un malassorbimento del sorbitolo.

Il test può servire a capire se la persistenza dei sintomi intestinali nei pazienti celiaci sia associata ad alterazioni della mucosa intestinale, nonostante la dieta.

 

Come si svolge

Il test, come tutti i breath test funzionali, inizia valutando la presenza di idrogeno nell’aria espirata dopo un digiuno di 12 ore.

Istruzioni da seguire prima di effettuare un H2 breath test.

Dopo questa misurazione il paziente assume 5 grammi di sorbitolo diluito in 200 cc di acqua, e si provvede alla misurazione dell’idrogeno nell’aria espirata ogni 30 minuti per 3 ore.

Se i livelli di idrogeno superano una soglia prestabilita si può parlare di test positivo, e quindi di una presenza di sindrome di malassorbimento.

In pazienti celiaci deve far rivalutare la dieta o determinare una terapia di supporto che lavori a livello della mucosa e del microbioma intestinale.

 

Breath test al saccarosio

 

Il saccarosio (conosciuto come “zucchero da tavola”) è un disaccaride costituito dall’unione di due molecole, glucosio e fruttosio. L’enzima capace di scindere il saccarosio nei due monosaccaridi, così assorbiti a livello digiuno-ileale (tratti intermedi e finali dell’intestino tenue), è la saccarasi (invertasi), localizzato sugli orletti a spazzola degli enterociti. Dal momento che nell’intestino tenue è presente una bassa concentrazione della flora batterica, il saccarosio non subisce fermentazione e non si sviluppa idrogeno (H2). La deficienza dell’enzima provoca il malassorbimento del saccarosio in quanto non è digerito e, di conseguenza, è fermentato dalla microflora del colon con produzione di gas come l’idrogeno. La maggior parte dell’idrogeno viene assorbito dalla parete del colon, entra nel flusso sanguigno e raggiunge gli alveoli polmonari per essere espulso tramite il respiro.

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